LETTERE D'AMORE
(STANLEY & IRIS) |
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di Martin Ritt, con Robert de Niro, Jane Fonda
(Stati Uniti, 1989)
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L'analfabetismo, la disoccupazione , la condizione operaia, la solitudine : soggetti splendidi, argomenti straordinari tanto più se riferiti ad un contesto, quello americano, che non fa certamente di questi dettagli una sua immagine di marca. Tutto bene, quindi. Anche perché Martin Ritt, specialista ormai settantenne del sociale (NORMA RAE) e dell'intimismo assicura quanto di meglio offre la ditta. Allora, Stanley, analfabeta (il che non gli impedisce di essere un "inventore") e disoccupato (ottimo cuoco al fast food dell'angolo, ma lo licenziano perché non sa leggere, e potrebbe sbagliarsi di barattolo) è Bob de Niro. Mentre Iris, operaia alla catena di montaggio del dolcificio e pure vedova frustrata sessualmente è Jane Fonda. Barbarella (un po' liftata ma più che in forma bodybuildata) che non trova insomma uno straccio d'attenzione. Ed il figlio del Padrino (gli occhi, al solito, sapienti ed impertinenti) che lava i cessi e dice grazie. Ma non erano i più bravi, gli americani, anche nel casting? Ovvero l'arte di mettere l'attore giusto al posto giusto?
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Il film in Internet (Google)
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Per informazioni o commenti:
info@films*TOGLIEREQUESTO*elezione.ch
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capolavoro
da vedere assolutamente
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da vedere eventualmente
da evitare
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RITT MARTIN 
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